Oltre l’SPF: la nuova frontiera della protezione solare

Vasetto di crema cosmetica su sabbia illuminata dal sole, simbolo dell’articolo del blog dedicato all’idratazione della pelle, alla protezione cutanea e alla cura della pelle nell’ambito della business unit cosmetic & medical device di Lifeanalytics.

Negli ultimi anni il mondo dei solari è diventato infinitamente più complesso. Consumatori più consapevoli, normative sempre più articolate e scandali internazionali, come quello accaduto in Australia nel 2025, hanno dimostrato quanto sia fondamentale garantire prodotti realmente efficaci e affidabili. 

Parlare di protezione solare non significa più limitarsi a un numero stampato sull’etichetta. Significa comprendere, misurare e controllare un insieme molto più ampio di fattori che coinvolgono luce, pelle, stabilità delle formule e tecniche di test sempre più evolute

La radiazione solare, ad esempio, non è solo UVB, responsabile dei classici arrossamenti. Gli UVA penetrano più in profondità e contribuiscono all’invecchiamento cutaneo e allo stress ossidativo; la luce blu può alterare la proliferazione cellulare favorendo il photo-aging; gli infrarossi vicini stimolano la produzione di radicali liberi e metalloproteasi, fattori chiave nei danni cronici alla pelle. È quindi evidente che un solare moderno deve dimostrare la propria efficacia su un ventaglio molto più ampio di quello considerato in passato.

 

Le novità del testing dei prodotti solari

Anche i test SPF si stanno evolvendo per rispondere a questa complessità. Le metodiche seguite a livello globale sono le norme ISO per quanto riguarda l’Europa e FDA per quanto riguarda il continente americano. Pur basandosi entrambe sul confronto tra MEDu e MEDp, differiscono per panel, criteri e standard, e questo rende l'approccio ai mercati internazionali tutt’altro che immediato. Le novità introdotte a fine 2024, come i metodi in vitro ISO 23675 e la Hybrid Diffuse Reflectance Spectroscopy (HDRS), rappresentano un grande passo avanti, affiancando ai test tradizionali procedure più rapide, controllate e ripetibili. Tuttavia, richiedono ancora cautela: non tutte le formulazioni, soprattutto quelle ricche di filtri minerali, rientrano pienamente nei range validati.

Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dalle recenti analisi riguarda la stabilità. Le formule solari possono cambiare nel tempo molto più di quanto il consumatore immagini. La degradazione, l’aggregazione dei filtri minerali o fenomeni di micro-separazione, invisibili a occhio nudo, possono ridurre sensibilmente lo SPF reale del prodotto. Le immagini microscopiche raccontano bene come piccoli aggregati, inizialmente trascurabili, possano ingrandirsi fino a compromettere la performance. 

Il caso australiano è stato, da questo punto di vista, un monito: diversi prodotti che inizialmente superavano i test si sono rivelati instabili nel tempo, con conseguenze importanti per aziende e consumatori. 

Accanto ai test più noti, oggi acquistano importanza anche valutazioni dedicate a UVA, infrarossi, luce blu e persino all’impatto ambientale. Le tecniche per misurare la protezione dai NIR, ad esempio, si concentrano sulla riduzione dello stress ossidativo a livello cellulare; i test sulla luce blu valutano gli effetti sull’attività mitotica; l’approccio “reef-safe”, sempre più richiesto dai brand e dal mercato, analizza il potenziale impatto delle formule sugli ecosistemi marini, con particolare attenzione alle forme nano dei filtri minerali. Sebbene non esista una normativa univoca sul tema, la richiesta di trasparenza sta crescendo rapidamente. 

Come possiamo supportarti

In questo scenario così articolato, i nostri servizi Suncare assumono un ruolo strategico per le aziende che vogliono sviluppare prodotti solidi, credibili e scientificamente fondati. Dalle prove SPF invivo e in vitro ai test UVA, dalla fotostabilità agli studi su aggregazione e cristallizzazione, fino ai test IR, HEV e alle valutazioni eco-tossicologiche, il nostro approccio non si limita a misurare un valore, ma accompagna realmente il brand nel comprendere la formula, anticiparne eventuali criticità e costruire claim robusti e conformi alle normative dei diversi mercati.

In un mondo in cui fiducia e trasparenza sono diventati fattori determinanti, andare “oltre l’SPF” non è più un’opzione: è la chiave per creare solari più sicuri, efficaci e responsabili. E poter contare su partner scientifici preparati, aggiornati e completi fa la differenza tra un prodotto che funziona davvero e uno che lo promette soltanto.

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