Amianto e Radon: come riconoscere e gestire due inquinanti invisibili

Quando si parla di salute negli ambienti di vita e di lavoro, spesso si pensa a rischi visibili, tangibili. Eppure, esistono inquinanti silenziosi e invisibili che possono avere gravi conseguenze sulla salute. Tra questi, amianto e radon sono due dei più insidiosi.
Sebbene l’amianto sia vietato in Italia dal 1992, è tutt’altro che scomparso ed è un rischio ancora attuale: oltre 3000 tipologie di manufatti potrebbero ancora contenerlo: coperture in cemento-amianto, serbatoi, pavimenti vinilici, guarnizioni, vernici, coibentazioni di tubature e impianti.
Le sue fibre, in particolare quelle della varietà crocidolite, possono frammentarsi longitudinalmente, diventare respirabili e raggiungere gli alveoli polmonari. Una volta lì, possono restare per decenni, fino a causare patologie gravi.
Dal Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994, i proprietari e i responsabili di immobili hanno l’obbligo di:
- Effettuare un censimento dei materiali contenenti amianto
- Nominare un responsabile amianto
- Monitorare lo stato di conservazione e informare gli occupanti
- In alcune regioni (es. Lombardia, Liguria), anche se l’amianto è in forma compatta, occorre darne comunicazione all’ASL
Il radon invece è un gas naturale, incolore e inodore, prodotto dal decadimento dell’uranio nel sottosuolo. È presente in molte aree d’Italia, anche inaspettate e, può risalire dal terreno ed entrare negli edifici attraverso crepe, tubazioni o materiali da costruzione contaminati.
Classificato dall’OMS come cancerogeno di gruppo 1, è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo. Il rischio aumenta quando il radon viene inalato e permane nei polmoni, decadendo in isotopi radioattivi come polonio e piombo.
Dove si trova di più?
- Nei piani interrati o seminterrati
- In edifici con scarsa ventilazione
- In zone geologicamente predisposte (es. Lazio, Campania, Lombardia)
La normativa di riferimento è il D.Lgs. 101/2020 ed impone misurazioni annuali con dosimetri passivi, l’obbligo di monitoraggio nei luoghi di lavoro sotterranei o in aree ad alto rischio imponendo una soglia di riferimento: 300 Bq/m³.
Amianto e radon non sono problemi del passato: sono rischi attuali, spesso invisibili, ma potenzialmente letali. La consapevolezza, la formazione e il rispetto delle normative sono le armi più efficaci per proteggerci.
Contattaci per una consulenza dedicata, i nostri esperti potranno supportare enti pubblici, aziende e privati in tutte le diverse fasi: censimento, monitoraggio, gestione e comunicazione dei rischio.
Business unit:
EHS
Tag
EHS,
Amianto,
Radon,
Rischi ambientali,
Monitoraggio ambientale,
Salute e sicurezza negli edifici