Analisi lipidomiche: confermare la funzionalità della barriera cutanea
La pelle umana è composta da diversi strati e si affida al corretto equilibrio dei lipidi per svolgere la sua funzione barriera, garantendo una protezione complessiva contro caldo e freddo eccessivi, la perdita d’acqua transepidermica e la penetrazione di batteri e altri patogeni. Lo strato più rilevante per questa funzione è lo strato corneo, quello più esterno e non vitale, composto da 15–25 sotto-strati e ricoperto di sebo.
Le analisi lipidomiche possono essere uno strumento estremamente efficace per verificare il corretto equilibrio dei lipidi superficiali della pelle e per valutare se alterazioni di tali lipidi possano portare a diverse condizioni epidermiche, come pelle secca, pelle sensibile, acne, psoriasi, rosacea e così via.
Possibili condizioni cutanee legate a squilibri lipidici
Ceramidi, acidi grassi non esterificati, colesterolo e suoi esteri, triacilgliceridi, esteri della cera, squalene: tutte queste classi lipidiche devono mantenere il giusto equilibrio per garantire una funzione barriera sana. Quando iniziano gli squilibri, è probabile che compaiano condizioni cutanee.
- Pelle secca: La secchezza non patologica è spesso scatenata da fattori ambientali, come caldo o freddo eccessivi, esposizione al sole o variazioni di umidità. La xerosi (la forma patologica) può anche avere cause genetiche.
- Acne: Le persone con acne producono tipicamente più sebo di chi non ne soffre. L’acne è una condizione infiammatoria multifattoriale, con cause attribuibili, oltre alla quantità e proporzione dei lipidi superficiali, anche a fattori esterni come età ed etnia, cambiamenti ormonali e variazioni del microbioma cutaneo.
- Dermatite atopica: Si tratta di una condizione infiammatoria cronica causata da una funzione barriera incompleta. È una patologia ciclica, con fasi acute caratterizzate da sintomi specifici (principalmente secchezza, arrossamento e prurito) alternate a periodi di apparente normalità.
- Psoriasi: Un’altra condizione infiammatoria ciclica e multifattoriale, legata ad alterazioni della funzione barriera e a un progressivo aumento della perdita d’acqua transepidermica. È relativamente comune, non contagiosa, e causata principalmente da modificazioni nella composizione delle ceramidi nello strato corneo.
In che modo i cosmetici possono alleviare o migliorare queste condizioni?
Prodotti topici come emollienti, umettanti o agenti riparatori della barriera sono utilizzati da molti anni per trattare queste e altre condizioni cutanee specifiche.
In alcune patologie cutanee nelle quali una determinata classe lipidica risulta carente, l’utilizzo di una miscela di lipidi fisiologici in cui il lipide mancante è prevalente può avere un impatto positivo. In generale, però, funziona meglio una miscela di lipidi nativi e non nativi:
- i lipidi non presenti sulla pelle non trattata agiscono più rapidamente, ma forniscono benefici limitati nella riparazione della barriera;
- i lipidi fisiologici sono più lenti, ma più efficaci nel ripristinare la barriera.
Conclusioni
Alterazioni specifiche dei lipidi superficiali sono evidenti in condizioni come acne, dermatite atopica e psoriasi: ciascuna è associata a diminuzioni, aumenti o modifiche di vari lipidi dello strato corneo o del sebo.
È quindi fondamentale comprendere a fondo la relazione tra barriera cutanea, lipidi superficiali e trattamento delle condizioni della pelle. Questo aspetto, oltre a rappresentare un valido strumento diagnostico, può contribuire a prevenire, alleviare o risolvere tali condizioni tramite l’applicazione di cosmetici e formulazioni cosmeceutiche basate su lipidi fisiologici o combinazioni di lipidi fisiologici e non fisiologici.
Il nostro approccio ai test lipidomici in uso, condotti sia su volontari sani sia su soggetti che presentano tali condizioni, si basa sull’ottenimento di tape strips dello strato corneo, successivamente analizzati tramite UHPLC e spettrometria di massa ad alta risoluzione Per approfondire l’efficacia e la rilevanza di questa metodologia, rimandiamo anche alla nostra pubblicazione scientifica dedicata, redatta dai nostri esperti sulla rivista Beauty Horizons disponibile qui, nella quale approfondiamo l’analisi lipidomica in particolari soggetti che possono essere affetti da patologie dermatologiche per determinare il contenuto lipidico del sebo e dello strato corneo.
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