Le diossine e i bifenili policlorurati (PCB) sono sostanze chimiche tossiche che persistono nell’ambiente e si accumulano nella catena alimentare. Il termine ‘diossine’ si riferisce a due gruppi di composti: le policlorodibenzo-p-diossine (PCDD) e i dibenzofurani policlorurati (PCDF). Questi composti non hanno usi tecnologici o di altro genere ma sono generate da alcuni processi termici e industriali come sottoprodotti indesiderati e spesso inevitabili.
Sono sostanze altamente persistenti e si accumulano principalmente nel tessuto adiposo degli animali, esse si trovano in piccole quantità in molti alimenti. Le carni e i prodotti lattiero-caseari, oltre a pesci e molluschi, sono noti per avere i più elevati tassi di contaminazione. E’ stato dimostrato che l’esposizione a lungo termine a queste sostanze causa una serie di effetti nocivi sul sistema nervoso, immunitario ed endocrino, e compromette la funzione riproduttiva.
Nel 2001, per la prima volta, la Commissione europea ha stabilito i livelli massimi di diossine, estesi poi nel 2006 ai PCB diossina-simili. Il regolamento (UE) 1259/2011 e il regolamento (UE) 277/2012 li hanno di recente aggiornati fissando, rispettivamente, i livelli massimi per PCB non diossina-simili in alimenti e mangimi.