Botanicamente il genere Cannabis sativa, la canapa industriale, è l’unico membro del regno vegetale che contiene la classe di composti chiamati cannabinoidi, un gruppo di metaboliti secondari terpenofenolici, da non confondere con la sua versione psicoattiva.
I due cannabinoidi principali sono: il ∆9-THC (delta-9-tetraidrocannabinolo), ingrediente psicoattivo della cannabis e il CBD (Cannabidiolo), l’ingrediente antipsicoattivo.
La canapa industriale, al contrario della sua variante, è ricca di CBD e povera di THC (< 0.2 %), e per questo dimostra di essere estremamente versatile e viene utilizzata in molteplici settori, solo per citarne alcuni: alimentare, cosmetico, biogas e bioedilizia.
Ha inoltre ottime proprietà nutritive come semi, olii e farine, lenitive come creme o dopobarba, per tutte queste proprietà, dopo molto tempo questa pianta ritorna ad avere un uso comune e quotidiano nella vita di molte persone che puntano a uno stile di vita salutare e spesso anche biologico.
I prodotti alimentari e cosmetici ottenuti dalla canapa industriale possono essere legalmente venduti, acquistati, consumati e spediti solo se rispettano i limiti massimi definiti dal Decreto del 4 Novembre 2019: è quindi molto importante determinare il livello dei diversi cannabinoidi in ogni pianta destinata al consumo umano, in particolare il rapporto THC/CBD che ne identificano il chemiotipo.